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Villula, fata non violenta.

Storie > Storie d'amicizia

Villula, fata non violenta.
Dal libro "Borgofavola" di Monsignor Catti

C'era una volta una fata di nome Villula ella era molto buona ed aveva una bellissima voce ed un giorno cantava e ballava felice nel campo Fienarolo, tutti gli animali erano felici di ascoltarla c'era il ranocchio Bufo, la Chiocciola Tymoti, il Grillo Cricri.
I
Il ranocchio Bufo raccontò la sua storia : Una notte uscii dalla mia  abitazione e andai a caccia d'insetti, di crostacei, di molluschi. Mi  trovai a passare davanti ad una Chiesa, vidi che era apertà ed entrai, camminando e saltellando arrivai fin sull'altare e mi accorsi che lì c'era un libro aperto e mi domandai cosa fosse. Dopo un lungo silenzio io e la Bibbia ci mettemmo a parlare.
"Sono Bufo il rospo" le dissi levando in alto la zampa anteriore destra.
"Piacere. Siamo una Bibbia, siamo un insieme di più di settanta libri"
"Piacere"
"Possiamo esserti utili?"
"Ditemi una buona parola"
"Il Signore disse: Brulichino le acque di  animali viventi e gli uccelli volino sopra la terra dinanzi alla volta dei cieli e il Signore creò i grandi crostacei e tutti popolarono le acque e il Signore disse che questo era ben fatto e li benedisse dicendo di moltiplicarsi e popolare la terra.
Io ascoltai  il racconto della Bibbia e capii che il Signore aveva creato il mondo  e che lo amava e che era ben fatto, e che c'era una ragione perché a primavera io stessi nell'acqua ad aspettare la mia compagna per fare tanti girini.
E ogni cosa il Signore aveva ben fatto ognicosa che esce dalle sue mani è buona e allora... anch'io da allora non mi vergogno più di essere un rospo.
Bufo disse ai suoi amici : "Il Signore è buono ha creato tutto quello che ci circonda è tutto è bello e ognuno di noi è importante".
II
Anche la chiocciola Tymoty pensò di raccontare la sua piccola storia.
Un giorno mi sono ritrovata su un lunghissimo filo d'erba e pian piano lentamente ho cominciato a scendere da quel lungo filo  ma all'improvviso mi sono sentita chiamare: " Hei! Hei! chiocciola, chiocciola,dammi una mano sono rimasta qui tutta la notte e ho tanto freddo mi sono  rotto una zampetta e non so più come fare a raggiungere le mie compagne".
Allora mi  girai intorno e mi accorsi che più in là sull'altro filo d'erba c'era una piccolissima formichina. "Sai - continuò -  la formichina sono già passati di qui una lucertola ed un lombrico anche a loro ho chiesto di aiutarmi, ma la lucertola ha detto che aveva troppa fretta e non poteva fermarsi e il lombrico invece ha detto che non sapeva proprio cosa farci se io avevo rotto la zampetta e tu chiocciola me la daresti una mano?.
Io pensai che ero molto stanca e che c'era da fare un bel po' di strada per raggiungere la formichina, ma fu un attimo decisi di aiutarla.  
Mi avvicinai lentamente a Mignolina la formichina e pian pianino la feci salire sul tetto della sua casa e cosi insieme pian pianino la portai  alla tana delle sue compagne che la curarono e la rimisero in piedi e Tymoty seppe che aveva trovato per sempre una amica fidata.
III
Villula allora disse:
"Tutti noi siamo doni di Dio: gli animali, le piante e noi uomini". Villula così cominciò a cantare con la sua dolce e melodiosa voce, ma mentre tutti erano allegri e tranquilli ad ascoltare arrivarono una banda di sei folletti era capeggiata dal folletto Rompitutto che cominciarono a cantare anche loro, ma piano piano alzarono sempre più la voce e con il loro modo di ballare cominciarono ad urtare, calpestare e disturbare tutti. Villula smise di cantare, con calma disse: cantare e ballare, ma non così senza far male e con buone maniere. Ma Rompitutto e gli altri folletti non ascoltavano e continuavano, allora tutti gli animali andarono via e anche Villula cominciò ad allontanarsi, ma la banda dei folletti la seguiva facendo sempre più rumore, Villula aveva una gran voglia di usare la sua bacchetta magica e trasformarli in mostri oppure farli diventare muti, ma le dispiaceva e quindi si fermò e di nuovo li sgridò, ma nulla i folletti erano proprio disubbidienti e testardi. Camminando Villula seguita dai sei folletti si trovò di fronte a Bianchina la mucca che pascolava mangiava e ruminava, fiori gialli e semi aromatici ed erbetta tenera e fresca.  Anche Bianchina  vide l'orribile scena e sentì le urla stonate dei sei folletti e subito ferma sulle quattro zampe, dondolando lieve la coda fece : muuuh un muggito solo ma tanto forte che i folletti impauriti si voltarono e scapparono via. Allora Villula ringrazio Bianchina e fece una magia con la sua bacchetta da quel momento infatti Bianchina cominciò a cantare con una voce bellissima. Ora se per caso vi trovaste a passare per il Campo di Fienarolo forse troverete  Bianchina e perché no anche Villula. Ma non troverete certamente i terribili sei folletti che ancora staranno correndo per il mondo senza potersi fermare.

 
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